Migliori Vini Bianchi Sardi 2024: pregiati, frizzanti e per pesce, elenco dei più famosi

La Sardegna, oltre alle migliori località di mare, offre diverse qualità di vino bianco di notevole pregio. In questo articolo parleremo infatti dei migliori vini bianchi sardi del 2024 passando in rassegna le produzioni più pregiate, soffermandoci sui vini frizzanti prodotti sull’isola e sui vini migliori da abbinare a una cena o un pranzo a base di pesce, per coniugare al meglio all’esperienza gourmet un bicchiere indimenticabile di vino insulare.

Migliori vini bianchi sardi pregiati 2024: elenco dei più famosi

La Sardegna vanta una produzione vinicola di assoluto rispetto e dai numeri rilevanti: celebri sono i vini rossi dell’isola ma non meno pregiati e di qualità sono i vini bianchi, oggetto della nostra indagine. Le sfumature di gusto dei vini bianchi sardi migliori del 2024 sono molteplici e possono soddisfare i palati più diversi. La biodiversità che contraddistingue il territorio sardo fa sì che i vini prodotti sull’isola siano ricchi di sapori e umori molto variegati: in Sardegna il vino viene infatti prodotto sia nelle zone marittime che in quelle di pianura dell’interno, nelle zone collinari e nell’entroterra. Inoltre, la Sardegna ospita alcuni dei vitigni più antichi d’Italia e, il fatto che storicamente l’isola sia stata un crocevia sulle rotte di navigazione ha fatto sì che popoli e culture diverse contaminassero anche la produzione vinicola, dando vita ad una diversità produttiva che ha pochi eguali nel Paese. La fertilità del terreno rende infatti la produzione enologica possibile su tutto il territorio garantendo l’alta qualità del prodotto.

Sicuramente non è facile stilare una lista dei migliori vini bianchi pregiati prodotti in Sardegna nel 2024, proprio perché la qualità dei vini sardi è sempre generalmente molto alta, ma senza dubbio il Vermentino di Gallura, la Vernaccia ed il Nuragus conquistano il podio dei vini più celebrati.

In Sardegna inoltre riveste un ruolo di primo piano nel panorama vitivinicolo la produzione di spumanti ricavati da vitigni di Vermentino, Torbato e Nasco che vengono impiegati per ottenere vini demi sec e brut. I vitigni della Malvasia e del Moscato vengono invece impiegati per la produzione di vini più aromatici e dolci.

Dunque, un vino sardo di qualità assoluta è senz’altro l’ormai internazionalmente celebre Vermentino di Gallura, prodotto nell’area omonima, ma anche la Vinaccia di Oristano.

Il Vermentino di Gallura viene prodotto dall’omonimo vitigno, il secondo di uva bianca più diffuso dopo il Nuragus, ritenuto unanimemente il migliore in assoluto dell’isola. Il Vermentino, come accennavamo, viene prodotto nel Nord-Est della Sardegna, tra le provincie di Nuoro e Sassari, su terreni a base granitica che influenzano notevolmente il sapore di questo vino, fortemente riconoscibile e radicalmente differente dalle altre varietà di Vermentino prodotte in altre regioni. Il Vermentino di Gallura ha ricevuto la denominazione Docg nel 1996 e non va confuso con il Vermentino di Sardegna. Esso viene prodotto anche in versione Superiore, che si sposa perfettamente con sapori forti, tipici della cucina sarda, come ostriche, bottarga e altri molluschi. Il Vermentino di Gallura viene prodotto anche in versione passito, frizzante, spumante e vendemmia tardiva. Questo vino ha un colore giallo intenso, paglierino, con rifrazioni verdognole, odore floreale e molto intenso, sapore fresco e secco ma anche morbido ed avvolgente, ideale per accompagnare primi e secondi a base di pesce, carni bianche e grigliate di pesce. Tra le bottiglie più pregiate vale la pena citare il Vermentino di Gallura Doc Superiore “Aghiloja – Oro” 2015  prodotto dalla Cantina del Vermentino a Monti (OT).

Tra i vini più celebri e importanti prodotti in Sardegna non può non essere annoverata la Vernaccia.  Essa deriva da un antico vitigno sardo di origini fenice e già noto e apprezzato dai romani. La Vernaccia sarda non ha niente a che vedere con le qualità omonime prodotte in altre regioni italiane. Questo nome indica esclusivamente quella prodotta nella provincia di Oristano, che ottenne il riconoscimento Doc nel 1971 – primo vino sardo a raggiungere questo traguardo – e la coltivazione avviene in prevalenza nell’area della bassa valle del fiume Tirso, su terreni di origine alluvionale e dunque particolarmente fertili. La Vernaccia invecchia fino a 3 o 4 anni in botti di rovere oppure castagno. La Vernaccia invecchiata per 3 anni dà origine alla denominazione Superiore mentre quella invecchiata per 4 anni a quella di Riserva. La Vernaccia ha un colore ambrato, dorato e un profumo floreale e di mandorla, molto intenso ma anche bilanciato. Il sapore è leggero, fresco, leggermente mandorlato, che lo rende particolarmente adatto alla meditazione o all’abbinamento con i dessert, particolarmente se a base di mandorle.
Tra le bottiglie più pregiate di questi tipi di vino ricordiamo senza dubbio la Vernaccia di Oristano Doc Superiore “Juighissa” 2007 prodotta dalla Cantina della Vernaccia (Oristano).

La Vernaccia produce anche un vino bianco più giovane, commerciato come Valle del Tirso IGT.

Migliori vini bianchi frizzanti sardi 2024: la classifica

Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, in Sardegna ha incontrato notevole riscontro la produzione di vini bianchi frizzanti. Essa è senza dubbio molto inferiore rispetto a quella della maggior parte delle altre regioni italiane, ma le bollicine sarde hanno ricevuto molti riconoscimenti di settore negli ultimi anni, testimonianza tangibile di come e quanto di viticoltori dell’isola stiano investendo nella qualità di questi vini.

Stilare una classifica dei migliori vini sardi frizzanti nel 2024 è impresa piuttosto ardua, ma sicuramente tra i più amati vini frizzanti prodotti sull’isola troviamo il Nuragus nella versione “frizzante”. Il Nuragus è un vitigno antichissimo e autoctono, come testimonia il nome, molto resistente e facilmente adattabile ai terreni più diversi. La produzione di Nuragus è la più abbondante dell’isola, proprio perché il vitigno, essenzialmente rustico e robusto, è estremamente prolifico. Il Nuragus dà vita a un vino dal colore giallo paglierino con riflessi tendenti al verde, il suo profumo è fruttato mentre il sapore è secco, acidulo ma anche leggero. Questo vino, che ha ottenuto il riconoscimento Doc nel 1975, va consumato molto freddo e si accompagna meravigliosamente ai crostacei e al pesce. Esso viene prodotto sua nella versione frizzante che amabile, ossia più morbido e dolce.

Un vino frizzante sardo davvero eccezionale è quello prodotto dalla cantina Santa Maria La Palma che, accanto al premiatissimo Vermentino Brut Aragosta, ha introdotto sul mercato Akenta, un vino frizzante prodotto al ritmo di 100.000 bottiglie all’anno all’interno del Parco di Porto Conte, in provincia di Alghero: questo spumante viene infatti invecchiato in una cantina subacquea per 7 mesi a circa 30 metri di prodondità. Un’altra eccellenza assoluta delle bollicine dell’isola è lo spumante brut torbato della tenuta Parpinello , con sede a Janna De Mare, ad Alghero. Qui ogni hanno vengono imbottigliate 25.000 bottiglie di brut destinate al mercato nazionale. Un competitor diretto di questo vino eccellente è lo spumante brut prodotto dalle tenute Surrau a Porto Cervo: un vino millesimato prodotto utilizzando il metodo classico, il medesimo che viene impiegato nella produzione di Franciacorta e Champagne.

Una menzione speciale merita infine il Torbato, un vitigno noto anche come vitis iberica, nonostante sia comprovato che le origini siano radicate in Asia Minore, dalla produzione molto instabile ed incostante e particolarmente sensibile agli anticriptogamici. Questo vitigno cresce soprattutto nell’area di Alghero, su terreni calcarei e argillosi, sabbiosi e ricchi di ferro e sedimenti di origine marina. L’azienda che produce gli esemplari più rinomati di questo vino è senz’altro la storica cantina Sella & Mosca, unica a vinificare il vitigno in purezza e a metterne sul mercato varie versioni, tra le quali una delle più qualitativamente rilevanti è quella dello spumante metodo Charmat.

Infine, come abbiamo visto, è indubbio che la Sardegna si distingue per la produzione di vini spumanti e una delle bottiglie più ambite è la Malvasia di Bosa, un vino bianco secco, coltivato prevalentemente nel Nord-Est dell’isola, nell’area di Nuoro, e che presenta un gusto un po’ amarognolo mitigato da un odore delicatissimo. Le bottiglie più prestigiose della Malvasia di Bosa sono quelle prodotte dall’azienda Fratelli Porcu con sede a Modolo (OR), soprattutto per quanto riguarda le  annate 2004, 2008, 2009, 2010.

Insomma, per gli amanti dei vini frizzanti la Sardegna può riservare varie e notevoli sorprese: dagli spumanti ai brut ai demi sec, la scelta è varia e diversifica, i bouquet floreali e avvolgenti, i sapori secchi, freschi e talvolta ruvidi, possono deliziare anche i palati più esigenti e regalare un’esperienza di gusto tutt’altro che scontata.

I vini frizzanti made in Sardegna, concludendo, si distinguono per il loro sapore forte e deciso, allappante ed intenso, con un retrogusto “selvatico” che dichiara l’origine prevalentemente calcarea e marittima dei terreni di coltura. Questo aspetto fa sì che altra caratteristica saliente dei vini frizzanti sardi sia la freschezza che controbilancia la nota estremamente secca di base, conferendo a questi prodotti una qualità davvero eccellente e che poco ha da invidiare ai grandi vini frizzanti prodotti in Veneto e in Francia.

Migliori vini bianchi sardi per pesce 2024: i vini ideali per un pranzo o una cena a base di pesce

I vini bianchi sardi, come abbiamo già in parte visto nei paragrafi precedenti, costituiscono il “match” perfetto di antipasti e piatti a base di pesce. Proprio per questo nelle prossime righe parleremo diffusamente dei migliori vini sardi da abbinare a una cena o a un pranzo a base di pesce, che per altro rappresenta un’altra peculiarità gastronomica dell’isola, senza pari per ricchezza e qualità di fauna ittica. Non deluderà i palati più raffinati un buon bicchiere di  Capichera Bianco IGT Isola dei Nuraghi Bianco, vera e propria punta di diamante della cantina Capichera, situata nel cuore della Gallura, in prossimità di Arzachena. Questo vine viene prodotto ormai da quarant’anni (la produzione ha avuto inizio nel 1980) dalla cantina succitata, gestita da quell’epoca dalla famiglia Ragnedda. Questo vino rappresenta una vera e propria eccellenza enologica dell’isola e si presenta con un colore giallo paglierino impreziosito da riflessi verdi e verdognoli mentre il bouquet olfattivo è dominato dal biancospino e da erbe aromatiche, con note di frutta fresca e fiori di campo. Un odore quindi “selvatico” che ben s’accosta al sapore fresco e secco che costituisce un abbinamento imperdibile per primi e secondi a base di crostacei e pesce e può tranquillamente creare un accostamento da ricordare con grigliate di pesce e crostacei.

Un pasto a base di pescato può essere coronato in maniera superba anche da un buon calice di Nasco, un vino sardo rinomatissimo e pluripremiato, coltivato da secoli in Sardegna, particolarmente nell’entroterra e sulla costa nell’area di Cagliari. Il vitigno è resistente e persistente e conferisce al vino un inconfondibile profumo con note altamente zuccherine, particolarmente forti nelle bottiglie invecchiate più a lungo. Il Nasco ha una tinta ambrata e sfumature di topazio e un profumo, come dicevamo, dolce, di miele e frutta molto matura, con note di muschio mentre il sapore è dolce, avvolgente e particolarmente denso. Il Nasco di Cagliari, che gode per altro del riconoscimento Doc dai primi anni ’70, può accompagnarsi egregiamente con molluschi, anche crudi, in particolare ostriche: un accostamento sicuramente inedito ma sorprendente per il gusto e retrogusto che sa sprigionare. Una bottiglia da consigliare è quella del Nasco di Cagliari Doc “Iselis” 2014 Argiolas prodotto dalla cantina Serdiana, in provincia di Cagliari.

Una cena o un pranzo a base di pesce può essere esaltato in modo indimenticabile anche dal già lodatissimo Vermentino di Gallura, un vero e proprio mostro sacro per tutti i cultori del vino “d’autore”. Il Vermentino di Gallura in virtù delle sue proprietà organolettiche si presta forse più di ogni altro vino insulare ad accompagnare piatti di mare. Come accennavamo nel primo paragrafo, la versione Superiore del Vermentino di Gallura, con il suo bouquet asprigno e freschissimo, è il pendant ideale per sapori intensi e forti come quello della bottarga – altra specialità sarda rinomata nel mondo – oppure delle ostriche e di altri molluschi. Il Vermentino, dal colore giallo paglierino e verdognolo, ha un profumo intensamente floreale e al gusto è secco e fresco e rappresenta quindi il contrappunto ideale per accompagnare primi e secondi a base di pesce, grigliate di pesce, molluschi e crostacei. Un esemplare consigliatissimo è senz’altro il Vermentino di Gallura DOCG Vendemmia tardiva “Sciala” 2014 prodotto dalla cantina Surrau ad Arzachena (OT),

Infine, per stupire i vostri ospiti o godere semplicemente di un’esperienza sensoriale inedita si consiglia di provare il Isola dei Nuraghi IGT Bianco Passito “Sole di Surrau” 2014 prodotto dalla cantina Surrau nell’area di Arzachena (OT).

Se i crostacei e i molluschi sono la vostra sfrenata occasione, allora l’occasione potrebbe rivelarsi davvero ghiotta, al di là del gioco di parole, per tentare l’abbinamento tra questi cibi e uno dei molti vini spumanti prodotti nella regione. Sicuramente non delude accompagnare crostacei e molluschi (in particolare le ostriche) con un vino brut dal sapore intenso ed aspro, come il Torbato, in particolare nella versione millesimata, particolarmente avvolgente.

Anche l’ultra premiato Vermentino Brut Aragosta oppure la versione Akenta, con bottiglie invecchiate a circa 30 metri di profondità all’interno del parco naturale subacqueo di Porto Conto, si presentano come validissime alternative, per inaffiare una cena o un pranzo a base di pesce davvero importante. Questi vini dal sapore forte e dal bouquet particolarmente pungente, somigliano moltissimo alla vinificazione Champagne, e la loro caratteristica asprezza controbilanciata da una bolla rotonda ed efficacie valorizza appieno non solo primi e secondi a base di pesce ma anche e soprattutto crostacei e molluschi, anche consumati a crudo, nonché crudità di pesce.

Un vino tradizionalissimo e di tipica produzione autoctona che va decisamente a braccetto con pesce e crostacei è senza alcun tipo di dubbio il Nuragus – fermo o frizzante – dal sapore intenso e floreale, che impone di essere bevuto freddo o freddissimo. Il suo bouquet valorizza in modo unico i piatti a base di pesce, dando al sapore delle pietanze la possibilità di risaltare brillantemente in virtù dell’abbinamento con tale calice. Per quanto riguarda in particolare i crostacei, il sapore secco e acido del Nuragus permette al gusto dolciastro e delicato di questo cibo di sprigionare tutta la propria fragranza, deliziando, letteralmente, il palato.

Sperimentare il vino sardo “giusto” da abbinare ad una cena o pranzo di pesce può essere un’attività ricorsiva e allettante: come abbiamo visto, le possibilità sono davvero moltissime e adatte a ristorare i palati più diversi. Non resta quindi che armarsi di buona volontà ed esplorare la ricchezza vinicola di una regione che ha moltissimo da dire e da offrire, non solo per ciò che concerne la gastronomia, le bellezze naturalistiche e il patrimonio archeologico e monumentale, ma anche per quanto riguarda il buon vino.

Redazione Autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.