Miglior amaro al mondo 2024: classifica amari italiani e internazionali

Se siete amanti degli amari, allora non potete assolutamente perdervi la classifica che abbiamo stilato appositamente per voi. Di seguito, troverete infatti la classifica degli amari migliori al mondo sia nazionali che internazionali. All’interno delle classifiche troverete delle vere e proprie sorprese. Cominciamo!

Miglior amaro al mondo 2024: qual è il più buono in assoluto?

Stilare la classifica del miglior amaro del mondo è una cosa molto seria. Ogni anno infatti, a Londra si disputa il World Liqueur Award, una sorta di campionato annuale che decreta i migliori liquori del mondo con l’attribuzione di un riconoscimento mondiale. Si tratta di un premio molto ambito da tutti i produttori  mondiali di amari e distillati poiché è il riconoscimento attribuisce valore e visibilità al proprio prodotto e di conseguenza all’intera azienda.

Il World Liqueur Award 2024 però, per noi italiani assume un valore ben maggiore, perché la giuria del concorso ha decretato come miglior amaro dell’anno, un amaro italiano: Amaro Milone. Si tratta di un riconoscimento davvero importante perché ogni liquore e amaro che partecipa al concorso viene valutato sulla base di fattori come:

  • sapore;
  • aroma;
  • sentori.

La giuria, assolutamente alla cieca, assegna i punti dopo un’attenta e rigorosa valutazione. I singoli voti formano poi un solo punteggio finale che costituisce la valutazione conclusiva, quella che decreta il vincitore del riconoscimento world’s best (migliore del mondo).

Per il 2024, l’Amaro Milone ha ottenuto ben tre riconoscimenti internazionali:

  • miglior amaro del mondo 2024;
  • miglior amaro italiano 2024;
  • miglior design di etichetta del mondo del 2024.

Un ottimo risultato per l’Amaro prodotto da una nascente azienda calabrese, i cui due fondatori sono i giovani Michele Sotero e Davide Milone.

L’Amaro Milone è un digestivo dal sapore forte e deciso, la cui ricetta a base di erbe, tra cui troviamo bacche, radici, erbe officinali, spezie e anche agrumi, ha richiesto oltre due anni di ricerca per riportare alla luce i sapori perduti, ma tipici della tradizione crotonese, la provincia calabrese da cui ha origine l’amaro e dove ha oggi sede l’azienda produttrice dell’amaro. Il richiamo alla terra calabrese è anche alla base della scelta del nome, Milone, in omaggio al mitico campione olimpionico e guerriero dell’Antica Grecia originario proprio di Kroton (Crotone) che pare, amasse concludere i banchetti con un buon sorso di nettare degli dei (una bevanda a metà strada tra il vino e il liquore), da cui pare traesse giovamento per la sua forza fisica straordinaria.

Sempre durante lo stesso World Liqueur Award di quest’anno, una menzione speciale è stata ottenuta anche da un altro prodotto della stessa azienda: il Milone Nero, un amaro dal gusto più intenso e deciso, arricchito dai sentori dell’assenzio e della famosa liquirizia calabrese.

Gli ottimi riconoscimenti ottenuti dai due amari calabresi non sono solamente un vanto per la regione Calabria, ma anche per l’intero Paese che può quindi vantare di aver prodotto il migliore amaro del mondo! 

Migliori amari italiani 2024: la classifica

Se l’Amaro Milone è il primo della classifica, stando agli esperti della giuria del World Liqueur Award, la curiosità ci ha spinti a vedere quali sono i migliori amari italiani del 2024, decretata tali dagli esperti e anche dai consumatori. Escludendo l’Amaro Milone che abbiamo già visto, ecco la classifica dei migliori amari italiani del 2024, in ordine decrescente:

Jefferson Amaro Importante

Si tratta, per la seconda volta, di un amaro di produzione calabrese, la ditta produttrice, infatti, è la Società Agricola Rurale Vecchio Magazzino Doganale di Montalto Uffugo (Cosenza). Anche in questo caso si tratta di un amaro prodotto con erbe officinali coltivate secondo stagionalità come il bergamotto, la genziana, la vaniglia e anche l’arancia amara e il limone IGP. Le piante vengono poi raccolte e lavorate direttamente dall’azienda stessa e poi miscelate secondo una ricetta segreta per ottenere l’amaro. L’amaro viene infine filtrato con panni di lino e tenuto in bottiglia per circa 40 giorni prima di essere pronto per la distribuzione. L’amaro Jefferson presenta un intenso odore agrumato, mentre il gusto, liscio e deciso presenta forti note di erbe. L’ideale è servito a temperatura ambiente con una scorza d’arancia oppure fresco di frigorifero (max +4°).

Amaro AMARA

Si tratta di un amaro siciliano, 100% artigianale. Viene prodotto da una piccola azienda alle pendici dell’Etna dove sorgono bellissimi agrumeti di arance rosse IGP. Le migliori scorze vengono infuse in sette diverse infusioni per ottenere l’essenza agrumata che è poi anche la nota principale dell’amaro. All’infusione delle scorse si aggiungono erbe aromatiche in quantità segrete e una porzione di zucchero. Infine, per donare equilibrio all’amaro AMARA viene addizionata l’acqua della fonte che sgorga dal suolo vulcanico. Può essere consumato freddo con ghiaccio oppure freddo di frigorifero.

Amaro Nonino Quintessentia

Da un’antica ricetta di famiglia nasce questo amaro arricchito da Acquavite d’Uva invecchiata in barriques per almeno 12 mesi. La famiglia Nonino, udinese doc, ha creato questo amaro distillando l’acquavite in alambicchi antichi e di proprietà della famiglia di generazione in generazione. Il gusto intenso e deciso può essere apprezzato quando è servito a temperatura ambiente, per l’aperitivo, invece è ottimo servito on the rocks con scorza d’arancia.

Amaro del ciclista

Un amaro pieno e rotondo, frutto della miscela di 15 erbe e un complesso procedimento di distillazione. In verità l’amaro si porta dietro una storia bellissima: il capostipite della famiglia Casoni, una famiglia di origine emiliana, ogni fine settimana si faceva 120 km in bicicletta per andare a trovare la sua fidanzata e alla fine della pedalata gli veniva offerta un bicchiere di uovo sbattuto con zucchero e una goccia di amaro. Piano piano questa usanza, nata come corroborante dopo una lunga faticata in bicicletta divenne una vera e propria tradizione che ha portato alla nascita di questo amaro dal gusto intenso e deciso, aromatizzato alle erbe, la cui ricetta è ancora quella originale, custodita gelosamente dalla famiglia.

Centerbe Amaro Forte

Uno degli amari abruzzesi più famosi d’Italia. Prodotto secondo un’antica ricetta fin dal 1817, l’amaro è il risultato della macerazione di erbe raccolte sui Monti incontaminati dell’Abruzzo. La gradazione alcolica è piuttosto elevata (circa 70°), e crea un gradevole contrasto con la freschezza avvertita dopo che la parte alcolica è evaporata.    

Miglior amaro da supermercato 2024

Non sempre i migliori amari italiani della classifica precedente sono reperibili con facilità, molto probabilmente per poterli assaggiare dovrete recarvi presso enoteche specializzate oppure distillerie, dal momento che si tratta quasi sempre di prodotti artigianali e amari da veri esperti e quindi non sempre si possono reperire presso la Grande Distribuzione Organizzata. Tuttavia, se volete concedervi un buon amaro anche al supermercato si trovano ottimi amari. Di seguito, segnaliamo i migliori di sempre.

Amaro del Capo

Si tratta dell’amaro alle erbe più conosciuto e più consumato in Italia. Una vera e propria istituzione della distilleria nostrana. Ancora una volta è prodotto in Calabria, che si rivela essere la regione dell’elezione per la produzione di liquori e distillati di altissima qualità. L’amaro è ottenuto dall’infusione di ben 29 erbe, miscelate secondo una ricetta unica e assolutamente segreta. Per il 2024 l’azienda produttrice, la Caffo, ha lanciato la Red Hot Edition: l’amaro alle erbe miscelato a una porzione di peperoncino piccante della Calabria.

Jägermeister

Questa volta voliamo in Germania per assaggiare questo liquore/amaro unico e inconfondibile, che negli anni ha riempito gli scaffali di ogni supermercato e i banconi di tutti i locali italiani. La ricetta combina più di 56 erbe, tra cui compaiono anche frutta, radici e spezie mescolate per ottenere un gusto inconfondibile e decisamente avvolgente.

Amaro Montenegro

Nella provincia di bologna, ancora oggi viene invece prodotto l’Amaro Montenegro, ideato per la prima volta nel 1885 da un giovane e promettente rampollo della borghesia felsinea, Stanislao Cobianchi, destinato alla carriera ecclesiastica che abbandonerà per dedicarsi completamente alla sua passione, la botanica e la produzione di liquori. Il nome trae ispirazione dalla regina consorte Elena di Montenegro, moglie del re Vittorio Emanuele III a cui il Cobianchi dedicherà la sua speciale bevanda.

Amaro Ramazzotti

Prodotto a Milano fin dal 1815, era anche conosciuto come Amaro felsineo Ramazzotti, in onore del medico farmacista bolognese, stabilitosi poi a Milano e che ideò la ricetta, tuttora segretissima. Il gusto è particolarmente speziato e deciso, grazie alla presenza delle scorze di arance di Sicilia, anice stellato e cardamomo. può essere consumato sia come digestivo dopo pasto, con l’aggiunta di un po’ di ghiaccio, che come aperitivo, insieme a una quantità di acqua gassata fredda e una scorza di arancia. Da provare anche la versione Amaro Ramazzotti Menta, che presenta l’aggiunta della menta piperita tra gli ingredienti che attribuisce un gusto freschissimo.

Amaro Lucano

Prodotto nella provincia di Matera a partire dalla fine dell’Ottocento, l’amaro lucano è un mix avvolgente di erbe e zucchero, con una gradazione alcolica del 28% (fino a qualche anno fa era al 30%). L’amaro Lucano è più di un semplice amaro è una vera è propria istituzione: all’inizio del 1900, infatti i Vena, la famiglia produttrice, divennero i fornitori ufficiali di casa Savoia, tanto che ancora oggi il vecchio stemma di casa Savoia compare ancora sull’etichetta. L’amaro può essere consumato sia come digestivo a fine pasto che come aperitivo. Una raccomandazione però: affinché l’amaro sprigioni tutta la sua essenza deve essere servito rigorosamente freddo o con un cubetto ghiaccio.  

Redazione Autore

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